(Mensagem, Brasao: I Castelli)
Sexto
Dom Diniz
Na noite escreve um seu Cantar de Amigo
O plantador de naus a haver,
E ouve um silencio mùrmuro consigo:
E’ o rumor dos pinhais que, como um trigo
De Imperio ondulam sem se poder ver.
Arroio, esse cantar jovem e puro,
Busca o oceano por achar;
E a fala dos pinhais, marulho obscuro,
E’ o som presente desse mar futuro,
E’ a voz da terra ansiando pelo mar.
Sesto[1]
Dom Diniz[2]
E’ notte. Scrive un suo Cantar de Amigo[3]
Chi un dì piantò le navi del futuro.[4]
E ode in sé , silente un mormorio:
stormir di pini- grano dell’Impero-[5]
Che, invisibili, ondeggiano lontano[6].
Ruscello, quel cantar giovane e puro[7]
Va in cerca dell’oceano, per trovarlo;[8]
E il mormorar dei pini , oscura onda,
adesso è il suono di quel mar futuro
Voce di terra che a quel mare anela.
[1] La poesia fu composta il 9 febbraio del 1924.
[2]Figlio di Afonso III( 1248-1279), Dom Diniz (o Dinis), sesto re del Portogallo dal 1279 al 1325, conosciuto , nella tradizione, come O Rei Lavrador , il re operaio diremmo oggi, fu autore di importanti riforme. Poeta ,amante degli studi e delle lettere, fondò nel 1288 l’università di Lisbona(che, in seguito, sarà trasferita a Coimbra). Quando fu necessario, non rinunciò alla guerra, strappando alcune città e alcuni territori alla Castiglia; in politica interna giunse a un compromesso con il clero portoghese, ponendo fine a un lungo periodo di dispute; fondò l’Ordine di Cristo , mantenendo così in vita, anche se con un altro nome, l’Ordine ( e le ricchezze..)dei Templari soppresso dal papa; garantì al regno un periodo, abbastanza, lungo di pace e di prosperità, turbato, però, negli ultimi anni, da lotte intestine per la successione.( Leggi I fiori del verde pino)
[3] Le Cantigas de Amigo sono componimenti poetici medievali scritti in gallego-portoghese nei quali i poeti fanno parlare donne che ricordano l’amico lontano. Il re dom Diniz ( o Dinis)fu uno dei più illustri interpreti di questo tipo di poesia.Le Cantigas de Amigo, insieme alle Cantigas de Amor, furono le espressioni più caratteristiche e originali della lirica portoghese ( e anche castigliana) nel periodo che va dall’inizio del XIII secolo alla seconda metà del XIV.
[4]Fu il re dom Diniz che fece piantare vaste pinete in Portogallo , da dove, secoli dopo, i portoghesi trassero il legname per costruire le navi con la quali diedero inizio all’espansione ultramarina.
[5] I pini sono “ grano dell’impero” perché , come il grano diventa pane che dà vita , essi divennero navi che diedero vita alla conquista del mare e quindi, alla formazione dell’impero portoghese.
[6] Lontano dalla vista del re, nei luoghi ( i dintorni di Leira, soprattutto) dove erano stati piantati
[7] Il mormorio dei pini si fa, a poco a poco, sempre più intenso , fino a diventare il rumore di quel mare che i discendenti di dom Diniz solcheranno e conquisteranno.
[8]Le Cantigas de Amigo vedevano spesso le fanciulle innamorate che si rivolgevano all’amico lontano parlare al mare e di fronte al mare. Insomma, il canto che dom Diniz sta componendo, giovane e puro e lieve come lo scorrere dell’acqua di un ruscello, ha il mare come punto di arrivo e come scenario principale.