Il viaggio infinito

VIII                                                                            

Fernao de Magalhaes                                                     

Na vale clareia uma  fogueira.                                
Uma dança sacode a terra inteira.                                   
E sombras disformes e descompostas            
Em claroes negros do vale vao                               
Subitamente pelas encostas                                    
Indo perder-se na oscuridao.                                     

De quem è a dança que a noite aterra?              
Sao os Titas, os filhios da Terra                          
Que dançam da morte do marinheiro                             
Que quis cingir o materno vulto-                                   
Cingi-lo, dos homens, o primeiro-                                
Na praia ao longe por fim sepulto.                                  

Dançam, nem sabem que a alma ousada              
Do morto ainda comanda a armada,                                 
Pulso sem corpo ao leme a guiar                                   
As naus no resto do fim do espaço:                             
Que até ausente soube cercar                                    
A terra inteira com seu abraço.                                  

Violou a terra. Mas eles nao                                      
O sabem, e dançam na solidao;                                  
E sombras disformes e descompostas,                       
indo perder-se nos horizontes,                                                                                                           
Galgam do vale pelas encostas
Dos mudos montes
.

( Da :Mar Portuguez)

VIII

Ferdinando Magellano [1]

Brilla un fuoco nel fondo della valle.   
Una danza l’ intera terra scuote.
Negli oscuri chiarori della valle,
Vanno,veloci , ombre senza forma 
Per le balze e  si perdono  nel buio.

Atterrita è la notte :  chi è che danza ?
Sono i Titani, i figli della Terra.
Danzano  perché è morto il Capitano
Che volle – e fra gli uomini fu il primo-
Cingere il volto della madre terra
E giace ora su  una remota   spiaggia.

Danzano, ma non sanno  che la forte
Anima  ancora   comanda   l’armata[2]
E,  lì,  alla barra, polso senza corpo,
Guida le navi dove il mondo ha fine : 
Che , pur assente, seppe circondare
Tutta la terra nel suo  forte abbraccio.

Violò la Terra. Ma essi non lo sanno.
Non lo sanno e continuano a danzare:
Ombre ondeggianti, solitarie e vaghe-
Che vanno a dileguar negli orizzonti-
Di muti monti  scendono  le balze.


[1] Ferdinando Magellano- portoghese al soldo spagnolo-  circumnavigò il globo, raggiungendo le Filippine e portando a compimento il “sogno” di Enrico il Navigatore e di don Giovanni II. Ancora una volta lo spunto è reale, lo sviluppo simbolico. Il viaggio di Magellano è un viaggio verso la Conoscenza, i nativi che danzano personificano l’Ignoranza, non in quanto primitivi, ma in quanto all’oscuro del vero significato e delle conseguenze di quel viaggio. Da segnalare che anche in questa poesia, come già per Bertolomeu Dias e per Vasco da Gama, Magellano è colto nel momento della morte, nel momento in cui, secondo Pessoa, le azioni compiute in vita da uomini eccezionali, compaiono in tutta la loro grandezza. 


Fernao de Magalhaes , nacque  nel 1480 nella regione portoghese  del Tras-os Montes, da una famiglia appartenente alla piccola nobiltà. Fu avviato alla carriera militare, studiò navigazione e  servì sotto le armi  il re  Dom Manuel I  in Asia, partecipando, agli ordini di Alfonso d’Albuquerque alla conquista della penisola di Malacca(1511) . Per i servigi resi alla Corona, ricevette dal re una pensione di 1.850 reis al mese. Poiché i denari della pensione non bastavano, Magellano tornò  a servire la Corona, questa volta in Africa. Ferito a un ginocchio, fu costretto a fare  ritorno in patria. Zoppicando,  si presentò ( come membro della nobiltà aveva accesso a corte) al cospetto del re e chiese un aumento di 100 reis al mese. Dom Manuel si rifiutò di concedergli l’aumento richiesto. Correvano strane voci sul conto dell’uomo del Tras-os-Montes : aveva fatto affari poco leciti con i Mori durante la campagna d’Africa, era corrotto. Queste voci condizionarono la scelta di dom Manuel. 
Magellano, allora,  lasciò il Portogallo e raggiunse Siviglia.  Scottato dalla precedente esperienza,  si mosse con prudenza. Strinse amicizia  con un vecchio compagno d’armi,  entrò in contatto con persone influenti alle  quali espose la sua teoria: si sarebbe potuto  raggiungere l’Oriente- e , in particolare, le isole Molucche, ricche di spezie-  navigando, come aveva fatto Colombo, verso Occidente. Questa idea piacque al giovane re di Spagna, Carlo I( il futuro imperatore Carlo V): finanziò il progetto e nominò Magellano comandante della spedizione. Non fu una scelta indolore. Gli ammiragli spagnoli sentendosi  scavalcati dall’ultimo arrivato e, per di più, portoghese, se la legarono al dito. Nell’agosto del 1519, terminati i preparativi, le navi partirono dirigendosi a sud e costeggiando l’Africa. Il re Dom Manuel mandò una flotta a intercettare Magellano, ma inutilmente . Quando le navi  arrivarono all’altezza del Golfo di Guinea, Magellano, da buon portoghese,  ordinò la navigazione  “ barlavento”( rotta sud, sud-ovest, anziché sud). Era, questo, un segreto della marineria portoghese completamente  ignorato dagli spagnoli. Ci furono mugugni, dapprima, poi un principio di ammutinamento: Magellano lo stroncò sul nascere. Continuando a navigare barlavento, la flotta raggiunse il Brasile, dove sostò per circa un mese. Di lì mosse verso sud. Il 20 di agosto del 1520 , la flotta raggiunse  la punta estrema dell’America e lo stretto chiamato di “ Tutti i Santi”, conosciuto oggi come Stretto di Magellano. Le navi proseguirono, quindi, verso nord-ovest  in un mare talmente calmo da meritarsi il nome di  “Pacifico”, fino a quando raggiunsero alcune isole. Non erano le Molucche come credeva Magellano, ma le Filippine. E qui il capitano cadde( 1521)  in combattimento contro gli indigeni( aggrediti per primi, ad onor del vero). Il viaggio di circumnavigazione fu condotto a termine da uno dei  suoi vice, il comandante basco  Sebastian   Elcano. Erano partiti in duecentocinquanta; nel 1522, quando tornarono, solo in ventotto rividero la Spagna.

[2] Il termine armada , in portoghese, indica la flotta da guerra, la Marina Militare, in altre parole. Nella traduzione, il termine armata va inteso, ovviamente, come flotta da guerra.

Il ritratto di Ferdinando  Magellano è tratto da: salvador-nautico.blogspot.com

La cartina che riproduce il viaggio di Magellano è tratta da: http://www.racine.ra.it/planet/testi/magellano.htm

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