Setimo (II)
D. Philippa de Lencastre
Que enigma havia em teu seio
Que sò génios concebia?
Que arcanjo[1] teus sonhos veio
Vellar, maternos, um dia?
Volve a nòs o teu rosto sèrio,
Princesa do Santo Gral,
Humano ventre do Império,
Madrinha de Portugal!
I CASTELLI
Settimo (II)[2]
Donna Filippa de Lancaster [3]
Quale mistero c’era nel tuo seno
Che solamente geni concepiva?[4]
Quale arcangelo un dì vegliò i tuoi sogni
Di donna e madre?
Volgi a noi il tuo sguardo severo,
Principessa del Santo Graal,
grembo umano dell’Impero
Madrina del Portogallo!
[1]L’ortografia originaria riporta archanjo in luogo di arcanjo e princeza in luogo di princesa.
[2] Poesia composta il 26 settembre 1928.
[3] Moglie di Dom Joao I e regina del Portogallo.Nasce a Leicester, in Inghilterra, nel 1359. Appartiene alla famiglia reale dei Plantageneti. Suo padre è John Gaunt, duca di Leicester. Nell’Europa di allora, travagliata dalla guerra dei Cento Anni, le due potenze in lizza- Francia e Inghilterra- cercavano alleati e sostegno. Quando la Francia cercò di trarre nella propria orbita il regno di Castiglia, l’Inghilterra si avvicinò al Portogallo. Le nozze fra il re portoghese Giovanni I e la principessa reale, celebrate a Oporto nel 1387, furono il suggello di questa nuova alleanza. Dal matrimonio nacquero quelli che Camoes chiamò gli altos infantes, i principi eletti che diedero lustro al regno. Morì di peste nera nei dintorni di Lisbona, nel 1415, pochi giorni prima della partenza del marito per la spedizione di Ceuta.
[4] L’ “ inclita geraçao”, gli “ altos infantes” di cui parla Camoes ( Os Lusìadas, ). I figli maschi che nacquero dal matrimonio e che sopravvissero, furono , per una ragione o per l’altra, tutti illustri. Dom Duarte, fu re alla morte del padre; Dom Pedro, fu reggente del Portogallo in attesa della maggiore età del figlio di Duarte, il futuro Afonso V; Dom Henrique promosse gli studi nautici e passò alla storia come Henrique o Navegador, Enrico il Navigatore ; Dom Joao, fu maestro dell’Ordine di Santiago ; Dom Fernando, ebbe l’appellativo di santo, perché, caduto prigioniero dei Mori in occasione della disgraziata impresa di Tangeri (1437 ), rifiutò la libertà- così racconta la leggenda- in cambio della cessione di Ceuta.